Se abbandoniamo il modello di composizione floreale occidentale, presto ci rendiamo conto che la scelta di riempire tutti i vuoti può essere esteticamente rassicurante, ma ci preclude la possibilità di concentrarci sul singolo dettaglio, isolarlo e valorizzarlo nella sua interezza oltre che nel suo incontro e interazione con lo spazio. La creatività spesso si configura come una soluzione riempitiva, quando invece dovrebbe valorizzare l’alternanza di pieni e vuoti e armonizzarli con il tutto, creando un dinamismo silenzioso e asimmetrico, quasi sospeso, in cui non c’è antagonismo tra le parti, ma equilibrio nella tensione. Un ramo, un fiore, un vuoto e niente altro. É nel vuoto che lo spazio dialoga con la nostra espressione creativa, non bisogna combatterlo, ma assecondarlo dandogli una forma all’interno della composizione.

Behind the scenes of ‘Limitless’
Nor again is there anyone who loves or pursues or desires to obtain pain of itself, because it is pain, but because occasionally circumstances