Spesso mi chiedono se preferisco la spugna o il Kenzan. L’utilizzo della spugna è legato alle tecniche compositive dell’arte floreale occidentale. La sua modalità riempitiva di inserire tanti elementi diversi e ravvicinati, con lo scopo di coprire la spugna, rispecchia uno stile ridondante e riccamente decorativo. L’arte floreale occidentale sposa l’abbondanza tra varietà di colori ed elementi, contrariamente a quella giapponese, sempre alla ricerca dell’essenziale, un’estetica più intimistica e spirituale. La scelta tra spugna o Kenzan è soggettiva, dipende da come percepiamo noi stessi, il mondo che ci circonda, la natura e la materia floreale. Il Kenzan è legato a quei principi dell’arte e della cultura giapponese che valorizzano il vuoto come principio creativo. Principio in cui io mi ritrovo come artista e mi sento a mio agio. Il vuoto che il Kenzan mi consente di lasciare tra i fiori, sarà riempito a sua volta dalle fantasie, emozioni e bisogni di chi li potrà ammirare. Un completarsi in un processo all’infinito, dove la composizione non è più solo l’espressione personale dell’artista, ma anche di chi la riceve.

Behind the scenes of ‘Limitless’
Nor again is there anyone who loves or pursues or desires to obtain pain of itself, because it is pain, but because occasionally circumstances