The lost Garden di Jorn de Précy, è una sorta di manifesto alla bellezza spontanea della natura che rifugge da artificiose costruzioni estetiche. Oggi come flower designer puoi scegliere di seguire tali costruzioni, in nome di una bellezza spesso standardizzata oppure rincorrere un’estetica non convenzionale e spesso meravigliosamente imperfetta. Quando ho conosciuto Giulia Di Tanno compresi subito la sua scelta. Una vita spesa tra arte e botanica per celebrare la bellezza della natura. Dopo gli studi in Storia dell’Arte Contemporanea a Roma, Giulia si trasferisce a Londra e si specializza in Garden Design, Orticultura e Botanica. Poi è la volta di Berlino, dove collabora con importanti studi di progettazione giardini e affermato il suo stile decide di rientrare in Italia.
A Roma, insieme a Chiara, Francesco e Fabio, apre Archegonia, un negozio di fiori, piante e complementi d’arredo, nel quartiere Testaccio. Qui si possono ammirare le sue creazioni, una sintesi perfetta tra il giardino all’inglese e quello all’italiana, dove tutto ciò che è naturale e fresco è anche selvatico e asimmetrico, dove un fiore reciso diviene un complemento d’arredo. Ma Giulia rifugge dal decorativo fine a sé stesso: “Ho un’anima giardiniera e quando compongo devo sempre ritrovare la natura!”. Mai ripetitiva, mai banale, le sue creazioni sono spontanee come un prato fiorito. Giulia infatti non è solo una flower designer, ma un’esperta giardiniera, sempre alla ricerca di varietà dimenticate o rare e con un sogno nel cassetto: una propria produzione di fiori.