Spogliarsi del superfluo definisce un’esistenza minimale, dove l’esigenza di decorare si riduce alla scelta di pochi elementi, per poi quasi scomparire in un vuoto fortemente decorativo. La disposizione dei fiori perde la sua vivace casualità quando subentra la scelta estetica di chi la crea. La mia scelta di pulizia è una ricerca costante di sintesi, per esprimere un’emozione fugace e momentanea ed è nell’intuizione creativa che cerco di catturarla, come due rette orizzontali che decidono di non incontrarsi più. Quando create una composizione, liberatevi di tutte le infrastrutture visive e limitatevi a sentire e cercare solo ciò che realmente vi serve, per valorizzare il vostro fiore. È un processo di interiorizzazione profonda che una volta raggiunto, vi darà immense soddisfazioni.